Ristrutturazione edilizia condomini, vediamo in cosa consiste
- 27 Marzo 2019
- Posted by: edildomus
- Category: News e Blog
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Spesso si sente parlare dei benefici di natura fiscale che sono attribuiti alle persone che effettuano lavori di ristrutturazione o altri tipi di interventi su un singolo immobile privato. Benefici sotto forma di detrazioni Irpef di diverse percentuale, che consentono a tali soggetti di ricevere una sorta di rimborso per le spese sostenute per tali interventi edilizi migliorativi. Tuttavia, non tutti sanno che esistono simili agevolazioni anche per la ristrutturazione edilizia dei condomini e che possono essere usufruiti dai residenti di tali edifici.
Infatti, lo Stato in generale offre dei benefici dello stesso genere (sotto forma di svariati “bonus”) anche per lavori che tendono a migliorare il comfort, la sicurezza e l’abitabilità delle strutture condominiali e che poi possono essere richiesti attraverso la semplice dichiarazione dei redditi annuale, presentando naturalmente apposita documentazione, in questo caso rilasciata dall’amministratore dello stabile. Ma quali sono tali bonus e per quali lavori edilizi si possono richiedere?
Il Bonus Casa allargato agli edifici condominiali
In questi anni, così come prorogato anche a tutto il 2019, per i residenti all’interno di un edificio condominiale è possibile usufruire di detrazioni Irpef per lavori di manutenzione (sia di natura ordinaria che straordinaria), per restauro e risanamento conservativo e, infine, per ristrutturazione edilizia generica riguardanti le parti comuni dell’intero condominio. Tali bonus, che compongono complessivamente il “Bonus Casa”, non differiscono da quelli destinati invece ai singoli proprietari di immobili per lo stesso genere di interventi.
Questi ultimi possono essere diversi e di varia natura. Infatti, vi troviamo quelli connessi alla ristrutturazione edilizia, di cui poi accenneremo meglio, in seguito, alcuni a titolo esemplificativo (che permette di ottenere detrazioni Irpef del 50%); quelli relativi al cosiddetto “Bonus Verde”, per effettuare lavori di recupero, miglioramento o ampliamento di terrazze o aree verdi condominiali (con detrazioni del 36%).
A questi si aggiungono poi quelli riguardanti il cosiddetto “Sisma Bonus”, cioè interventi destinati a miglioramento antisismico dell’edificio condominiale, soprattutto in aree ad alto rischio di terremoti (con detrazioni variabili tra il 70% e l’85%). Infine, vi rientra anche l’Ecobonus, cioè tutti quei lavori effettuati per incrementare il risparmio energetico, installando sistemi a più alta efficienza all’interno della struttura residenziale.
Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria
Abbiamo visto come sono ammessi ai benefici fiscali unicamente quei lavori effettuati sulle parti comuni del condominio e ne possono usufruire i residenti in base alle proprie quote millesimali. Proviamo adesso a fornire, sinteticamente, qualche indicazione su quali lavori è in pratica possibile ottenere tali agevolazioni. Quelli di natura straordinaria possono riguardare, tra le altre cose, il suolo su cui sorge la struttura, le scale, i pozzi, le fognature, gli ascensori, i locali della portineria ed i tetti.
Tra i lavori di natura ordinaria, invece, tra i tanti, vi rientrano interventi di riparazione e sostituzione di finiture del condominio; di mantenimento dell’efficienza degli impianti tecnologici presenti; di sostituzione della pavimentazione, di eventuali serramenti o degli infissi; impermeabilizzazione di terrazze e tetti; rifacimento e tinteggiatura di intonaci interni, pareti e soffitti; la verniciatura delle porte dei garage. Tutto ciò, come abbiamo già accennato, non deve riguardare singole proprietà private, bensì le parti comuni condominiali.
La certificazione indispensabile
La documentazione attestante lo svolgimento di questi interventi edilizi deve essere fornita dall’amministratore ai singoli condomini, in base alla quota millesimale di proprietà. Inoltre, i benefici fiscali competono in riferimento all’anno in cui tale soggetto ha provveduto ad effettuare il bonifico (di tipo postale o bancario, comunque sempre obbligatorio) per il pagamento dei lavori condominiali.
Nel caso si abitasse all’interno di un cosiddetto “condominio minimo”, cioè un edificio dove risiedono non più di otto condomini, e che non ha obbligo di nomina di un amministratore, i singoli residenti possono usufruire comunque delle agevolazioni, pagando i lavori edilizi sempre attraverso bonifico ed indicando nei modelli di dichiarazione (730 oppure Unico) il codice fiscale del condomino che ha provveduto ad effettuare il bonifico stesso (anziché il codice comunemente collegato alla struttura condominiale tradizionale).