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Tutte le persone vorrebbero abitare in una casa che possa offrire il massimo del comfort e limitare gli sprechi di energia e, conseguentemente, ridurre i consumi ed i costi connessi ad essa. In pratica, poter vivere in un immobile ad alta efficienza energetica. Questo obiettivo, comunque, non è difficile da ottenere, sia perché effettuando una normale ristrutturazione è possibile anche realizzare la riqualificazione energetica di una casa e sia perché esistono delle agevolazioni fiscali per coloro che compiono tale genere di intervento.

Un lavoro di ristrutturazione, inoltre, permette non solo di ottimizzare diversi impianti, da quello dell’illuminazione a quello del riscaldamento, ma anche di poter installare sistemi con pannelli solari, che permettono di avere energia elettrica o acqua calda sanitaria nella casa in modo del tutto autonomo e gratuito. Comunque, cerchiamo di capire meglio in cosa consista la riqualificazione energetica, quali siano gli interventi che comporta e quali le agevolazioni ottenibili.

Migliorare l’efficienza di un’abitazione

Per riqualificazione energetica di un immobile s’intende tutti quegli interventi effettuati per migliorarne l’efficacia nell’uso dell’energia e quindi anche la sua classe energetica d’appartenenza. Infatti, ogni abitazione rientra in una sorta di classifica in base al grado di efficienza energetica posseduta. Quest’ultima parte dal livello “G” (quello più basso e meno efficiente) per arrivare all’A4 (il più alto e maggiormente efficiente).

Gli interventi realizzabili per ottenere questo miglioramento sono di tre tipologie. La prima riguarda l’isolamento termico dell’abitazione (attraverso lavori su infissi, pavimenti, tetto e muri della stessa), al fine di riscaldarla o rinfrescarla col minor consumo possibile di energia elettrica. Il secondo genere di intervento è quello per la produzione autonoma di quest’ultima o di acqua calda, grazie all’installazione di pannelli solari, che ne riducono il fabbisogno da fonti esterne.

Il terzo, infine, riguarda l’ottimizzazione dei sistemi di riscaldamento, attraverso l’installazione di impianti maggiormente efficienti e che limitino i consumi energetici da questo punto di vista, all’interno dell’immobile. Come si può notare, questi sono tutti lavori edilizi destinati non solo a migliorarne l’efficienza energetica, ma anche il comfort di coloro che vi abitano.

Gli interventi che possono essere effettuati

Coloro che desiderano riqualificare la propria abitazione possono, ad esempio, realizzare la coibentazione della stessa oppure sostituirne i pavimenti, le porte e gli infissi in generale, al fine di migliorarne la performance termica. Inoltre, come abbiamo accennato in precedenza, è possibile installare dei pannelli solari o impianti fotovoltaici sul tetto della struttura.

Gli interventi possono avere ad oggetto anche i sistemi di riscaldamento di un immobile, magari montando una moderna caldaia a condensazione (che ricicla il calore dei fumi della stessa), in sostituzione di una di tipo tradizionale, oppure installando una pompa di calore che riprende energia dall’esterno. Infine, in generale, tutte quelle opere edilizie destinate a far diminuire il fabbisogno energetico di una casa.

Agevolazioni fiscali per tali lavori

Per incentivare la riqualificazione energetica degli immobili esistenti, lo Stato concede a coloro che effettuano lavori di questo genere dei benefici fiscali, sotto forma di detrazioni ottenibili attraverso la presentazione di apposita documentazione in sede di dichiarazione annuale dei redditi. Tale detrazione avverrà per mezzo di rate annuali di medesimo importo e distribuite nell’arco di 10 anni.

Le agevolazioni consentite sono del 50%, ad esempio, per la sostituzione di finestre oppure di caldaie a condensazione o per l’installazione di schermature solari, mentre si arriva al 65% per lavori di coibentazione o sostituzione pavimenti oppure per l’acquisto di pompe di calore o, ancora, per sistemi cosiddetti di “building automation”. Questi, in pratica, non sono altro che impianti che permettono di controllare il riscaldamento e l’illuminazione di una casa attraverso dispositivi elettronici mobili e quindi anche da remoto.

Infine, c’è anche da ricordare che per tali lavori esiste un tetto massimo di spesa rimborsabile, che va dalle 30.000 Euro per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale fino alle 100.000 Euro per interventi in generale di riqualificazione energetica. All’interno di questi ultimi sono comprese anche le opere murarie necessarie, gli allacciamenti e le spese professionali di vari soggetti incaricati di redigere certificazioni.

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