Bonus ristrutturazione e cambio di possesso
- 3 Aprile 2019
- Posted by: edildomus
- Category: News e Blog
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Con il passare del tempo le cose, si sa, purtroppo si
logorano. E se a questo aggiungiamo che il continuo sviluppo tecnico
scientifico fa passi da giganti ogni giorno che passa è lecito porsi qualche
domanda sull’eventuale possibilità di ristrutturare la propria abitazione.
Lo Stato, ma ormai questo succede da diversi anni, ha posto l’accento sulla
ristrutturazione degli immobili e a tal proposito cerca di venire letteralmente
incontro a quelle che sono le ingenti spese che il cittadino è costretto ad
effettuare.
Idee come le smart windows o i pannelli solari sono tanto utili quanto
accattivanti ma va dato atto alle attuali richieste economiche un po’ troppo
esose. E a tal proposito quella che è l’agevolazione fiscale su tutti gli
interventi di ristrutturazione edilizia consiste nell’addirittura detrazione
dall’Irpef fino al 36% rispetto alle spese che sono state sostenute. Ovviamente
vi è un limite: il 36% si, è un dato assodato e reale, ma non bisogna superare
cifra 48.000 euro. Ultima nota, praticamente obbligatoria da fare, è quella che
permette a tutti i ristrutturatori nel periodo che va dal giugno 2012 al
dicembre 2019 di usufruire di una agevolazione più corposa che arriva fino al
50% delle spese sostenute per un massimo di 96.000 euro di importo.
Detto e specificato ciò una domanda sovviene spontanea: cosa succede se vi è un
passaggio di proprietà, e quindi una cessione, dell’immobile in questione?
Il cambio di possesso
Il futuro, è ovvio, non si può prevedere. Oggi siamo proprietari di un immobile che abbiamo appena deciso di ristrutturare ma tra qualche mese / anno potremmo essere costretti a doverlo cedere. Cosa succede a questo punto?
La legge di Bilancio del 2019 ha in pratica rinnovato per
sommi capi la legge di Bilancio dell’anno precedente. Se un immobile che è
stato oggetto di ristrutturazione parziale o totale viene ceduto prima rispetto
all’intero periodo utile per fruire del bonus citato precedentemente, il
venditore stesso può tranquillamente decidere se continuare a beneficiarne
oppure cedere il tutto direttamente all’acquirente. Ovviamente questi sono casi
che variano da natura a natura e l’accordo deve essere trovato tra le due parti
senza che la ‘legge’ possa intervenire.
Nel caso in cui però non vengano dato specifiche indicazione nel momento della compravendita
quello che è il beneficio viene di diritto trasferito al nuovo proprietario
senza remissione alcuna.
Altri casi di cessione
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Il caso della compravendita, ovviamente, non può essere l’unico quando si parlare di trasferimento della detrazione fiscale. Purtroppo la vita ci insegna che oggi ci siamo ma non è detto che lo stesso sia reale anche il giorno successivo ipso facto in caso di decesso improvviso della persona che sta usufruendo della detrazione il tutto viene trasferito all’erede oppure agli eredi (dipende quanti questi siano) in quanto possessori ‘’della detenzione diretta e materiale dell’immobile’. Ovviamente questo non è valido solo ed esclusivamente per l’anno di accettazione circa l’eredità ma ha validità per ciascun anno per in qualche si voglia fruire delle rate rimanenti.
E se un erede decidesse di cedere l’appartamento cosa succede? In questi casi la legge prevede il non passaggio del bonus dal venditore all’acquirente anche la stessa cessione viene effettuata nello stesso anno di eredità. Diverrà a questo punto obbligatorio rinunciare alle rate di detrazione che separano il soggetto dal termine delle stesse.
E se a fare i lavori all’interno della casa non sia il proprietario ma l’affittuario? Sotto questo punto di vista cambia molto poco in quanto a beneficarne sarebbe ugualmente colui che ha effettivamente effettuato l’esborso economico con la differenza che, anche in caso di restituzione dell’immobile, non viene meno quello che è il diritto all’agevolazione.
Come visto, quindi, esistono numerosi cavilli e possibilità che possono far pendere l’ago della bilancia da un lato a dall’altro. In questi casi, come è ovvio che sia, è altamente consigliato farsi ausiliare da un esperto del settore perché anche una sola virgola fuori posto può farci, di punto in bianco, perdere il diritto al lecito bonus maturato.