News & Events

Con il passare del tempo le cose, si sa, purtroppo si logorano. E se a questo aggiungiamo che il continuo sviluppo tecnico scientifico fa passi da giganti ogni giorno che passa è lecito porsi qualche domanda sull’eventuale possibilità di ristrutturare la propria abitazione.
Lo Stato, ma ormai questo succede da diversi anni, ha posto l’accento sulla ristrutturazione degli immobili e a tal proposito cerca di venire letteralmente incontro a quelle che sono le ingenti spese che il cittadino è costretto ad effettuare.
Idee come le smart windows o i pannelli solari sono tanto utili quanto accattivanti ma va dato atto alle attuali richieste economiche un po’ troppo esose. E a tal proposito quella che è l’agevolazione fiscale su tutti gli interventi di ristrutturazione edilizia consiste nell’addirittura detrazione dall’Irpef fino al 36% rispetto alle spese che sono state sostenute. Ovviamente vi è un limite: il 36% si, è un dato assodato e reale, ma non bisogna superare cifra 48.000 euro. Ultima nota, praticamente obbligatoria da fare, è quella che permette a tutti i ristrutturatori nel periodo che va dal giugno 2012 al dicembre 2019 di usufruire di una agevolazione più corposa che arriva fino al 50% delle spese sostenute per un massimo di 96.000 euro di importo.
Detto e specificato ciò una domanda sovviene spontanea: cosa succede se vi è un passaggio di proprietà, e quindi una cessione, dell’immobile in questione?

Il cambio di possesso

Il futuro, è ovvio, non si può prevedere. Oggi siamo proprietari di un immobile che abbiamo appena deciso di ristrutturare ma tra qualche mese / anno potremmo essere costretti a doverlo cedere. Cosa succede a questo punto?

La legge di Bilancio del 2019 ha in pratica rinnovato per sommi capi la legge di Bilancio dell’anno precedente. Se un immobile che è stato oggetto di ristrutturazione parziale o totale viene ceduto prima rispetto all’intero periodo utile per fruire del bonus citato precedentemente, il venditore stesso può tranquillamente decidere se continuare a beneficiarne oppure cedere il tutto direttamente all’acquirente. Ovviamente questi sono casi che variano da natura a natura e l’accordo deve essere trovato tra le due parti senza che la ‘legge’ possa intervenire.
Nel caso in cui però non vengano dato specifiche indicazione nel momento della compravendita quello che è il beneficio viene di diritto trasferito al nuovo proprietario senza remissione alcuna.

Altri casi di cessione

Il caso della compravendita, ovviamente, non può essere l’unico quando si parlare di trasferimento della detrazione fiscale. Purtroppo la vita ci insegna che oggi ci siamo ma non è detto che lo stesso sia reale anche il giorno successivo ipso facto in caso di decesso improvviso della persona che sta usufruendo della detrazione il tutto viene trasferito all’erede oppure agli eredi (dipende quanti questi siano) in quanto possessori ‘’della detenzione diretta e materiale dell’immobile’. Ovviamente questo non è valido solo ed esclusivamente per l’anno di accettazione circa l’eredità ma ha validità per ciascun anno per in qualche si voglia fruire delle rate rimanenti.

E se un erede decidesse di cedere l’appartamento cosa succede? In questi casi la legge prevede il non passaggio del bonus dal venditore all’acquirente anche la stessa cessione viene effettuata nello stesso anno di eredità. Diverrà a questo punto obbligatorio rinunciare alle rate di detrazione che separano il soggetto dal termine delle stesse.

E se a fare i lavori all’interno della casa non sia il proprietario ma l’affittuario? Sotto questo punto di vista cambia molto poco in quanto a beneficarne sarebbe ugualmente colui che ha effettivamente effettuato l’esborso economico con la differenza che, anche in caso di restituzione dell’immobile, non viene meno quello che è il diritto all’agevolazione.

Come visto, quindi, esistono numerosi cavilli e possibilità che possono far pendere l’ago della bilancia da un lato a dall’altro. In questi casi, come è ovvio che sia, è altamente consigliato farsi ausiliare da un esperto del settore perché anche una sola virgola fuori posto può farci, di punto in bianco, perdere il diritto al lecito bonus maturato.

Lascia un commento